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Gerste mit Wolfsbarsch (Orzo con Branzino, in tedesco)

  • Immagine del redattore: Teo Faust
    Teo Faust
  • 10 ott 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Credo che il tedesco sia la lingua più incomprensibile e affascinante dell’Europa intera.

Una costruzione lessicale fatta di parole e concetti messi insieme da uno spirito romantico, tradotta in una marea di consonanti e poche vocali.

I luoghi comuni si sprecano davanti a questa nordica società fatta di sandali e candidi calzini, birre a bassa fermentazione, crauti e würstel singolari.

Ma lasciamo stare i luoghi comuni, la Germania rimane la terra natia dello “Sturm und drang”, movimento culturale in cui ha sguazzato quell’illuminato di un Goethe, uomo poliedrico e spiritualmente evoluto, padre fra le tante opere del Faust, ma questo è solo un esempio di quello che sta dietro ad un così strano paese con un’altrettanta strana lingua.

Cosa accomuna questa prefazione con la ricetta di un primo piatto?

Assolutamente nulla, ma sono affascinato dall’idea che “Branzino” si traduca in “Wolfsbarsch” e non potevo esimermi dallo scriverci un’introduzione.

Pronti, partenza, via:


Per l'orzo

150 gr di orzo

60 gr di basilico fresco

1/2 bicchiere di olio

ricotta affumicata

mandorle

sale


Fate bollire l'orzo per 20 minuti, oppure per il tempo che trovate scritto nella confezione, in acqua leggermente salata.

Nel frattempo preparate una specie di pesto con il basilico fresco al quale avrete tolto i gambi più grossi, le mandorle che avrete leggermente tostato in padella e la ricotta affumicata grattugiata (bastano 2 cucchiai da minestra e... forse sono pure troppi). aggiungete l'olio a filo mentre il vostro minipimer lavora a singhiozzi nella ciotola che state utilizzando. Assaggiate e correggete di sale.


Fatto questo, lasciatelo da parte il vostro finto pesto e dedicatevi all'orzo. Scolatelo e sciacquatelo sotto l'acqua fredda. Bagnate l'orzo con un filo d'olio. Mescolate e lasciatelo raffreddare in santa pace. Pure l'orzo ha bisogno di un po' di relax.


Quando avrete finito di preparare tutto quello che trovate qui sotto, aggiungete il pesto all'orzo e mescolateli insieme dolcemente, siate zen.


Per la spigola

2 filetti di spigola, che poi è il branzino, ma dipende da dove vieni

Il succo di mezzo lime

Olio d'oliva

amor proprio e perizia


Diamoci da fare con la spigola. Ricavate dal pesce 2 filetti, se ve lo siete fatto sfilettare dal pescivendolo, va bene uguale, ma sentitevi in imbarazzo.

Scaldate una padella a fuoco medio. Appoggiate delicatamente i due filetti dalla parte della pelle, sfumate con del Soave e, ad alcool evaporato coprite con il coperchio e lasciate cucinare per massimo 10 minuti, facile no?

Rimuovete delicatamente la pelle dal filetto appena preparato. Fatelo con perizia, altrimenti troverete note amare mangiandolo.

Bene, ora parte il sacrilegio. Mettete i filetti in una ciotola, aggiungete il succo di mezzo lime e l'olio, con una forchetta riducete in brandelli la povera Spigola arrivando a creare una crema grezza. Aggiungete il sale a vostro piacimento. Non sto certo a dirvi quanto metterne, assaggiate.

Preparate delle quenelle da mettere sopra l'orzo.


Per gli optional

Pane vecchio

Piselli

Timo

Sale e olio


Per enfatizzare il piatto, ho fatto saltare in padella con dell'olio e del sale il pane vecchio ridotto a cubetti e abbrustolito. Ho preparato anche dei piselli al timo.


Disponi il tutto come qui sotto e fammi sapere cosa ne pensi.


A differenza di quanto detto in passato citando mia madre:

"Magnare pesse no te fa deventare inteigente, se te si stupido, te resti stupido.

Però almanco, magnare pesse, fa bèn."

("Mangiare pesce non ti rende intelligente, se sei stupido, rimani stupido.

Tuttavia, mangiare pesce, fa bene alla salute")




 
 
 

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